Giganti e Fate di Sardegna
Cento anni fa il Premio Nobel Grazia Deledda scriveva così della Sua Terra natale: «Siamo sardi, siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi, romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi. Siamo le ginestre d’oro giallo che piovono sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese.
Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo, lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto. Siamo il regno ininterrotto del lentischio, delle onde che ruscellano I graniti antichi, della rosa canina, del vento, dell’immensità del mare. Siamo una terra antica di lunghi silenzi, di orizzonti ampi e puri, di piante fosche, di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta»
Dal racconto La terra liberata dal tempo: “Se pensi a una meta autentica e inaspettata, l’hai trovata. Se sei un viaggiatore che ama le emozioni, qui non avrai sorprese. Se cerchi la storia raccontata attraverso colori e profumi, questa è la destinazione che fa per te. Se vuoi essere il protagonista di una favola, l’Isola ti aspetta”.
La Sardegna custodisce bellezze e culture ineguagliabili. Terra vissuta da uomini dal carattere forte e orgoglioso è stata descritta dai migliori viaggiatori come quel “Continente-cultura capace di resistere alle contaminazioni, ma allo stesso generoso nel sapersi concedere al forestiero”.
Dalle testimonianze lasciate dal Popolo Nuragico ai Giganti di Mont’e Prama, i colossi arrivati dal passato e ancora oggi custodi di una cultura millenaria.
Dalle Domus de janas, le case delle fate, alle Tombe dei giganti, costruite in memoria di chissà quali viaggiatori arrivati al di là del mare e forse anche al di là del cielo.
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